sabato 26 giugno 2021

Nemesi

Qualche tempo fa ho scoperto l'esistenza di un libro del 2017, edito da Primula Editore, scritto da Maurizio Merlo e Attilia Vicini, intitolato C'è un cadavere tra i fiori. Il verde nel giallo (I giardini in Agatha Christie).

Mi sono subito fatta prendere dall'entusiasmo, come mi capita sempre quando scopro qualche libro che parla della regina del giallo che ancora non conosco.

In realtà però devo ammettere che sono rimasta un po' delusa da questa lettura perché mi aspettavo uno studio molto più approfondito delle opere della Christie che rivelasse nuove chiavi di lettura per il ruolo del giardino nelle sue opere o, se non nuove, almeno un po' più articolate.

L'idea di partenza in effetti è ottima. Si tratta di un libretto diviso in capitoli in base alla classificazione dei giardini comparsi nell'opera della scrittrice: il giardino come movente, il giardino come luogo del delitto, il giardino del ricordo, il giardino e l'infanzia e così via.


Le premesse ci sono tutte, ma la maniera in cui questi argomenti sono stati trattati mi ha lasciato perplessa. Speravo ne venisse fatta un'argomentazione approfondita, mentre invece ho trovato un elenco di brani estrapolati dai romanzi con un breve commento degli autori che però, a mio parere, sono troppo scarni. Sarebbe stata interessante una trattazione molto più articolata, mentre qui è stata solo scalfita la superficie di un argomento che avrebbe ancora molto da dirci.

Avendo letto quasi tutti i romanzi di Agatha Christie, se penso a quelli in cui il giardino svolge un ruolo importante il mio primo pensiero va automaticamente a Miss Marple e al suo giardino a St. Mary Mead, senza soffermarmi su un titolo in particolare. Se devo pensare invece a un romanzo nello specifico, il mio pensiero va a Poirot che passeggia nel giardino progettato e curato da un pazzo in Poirot e la strage degli innocenti.

Per la tappa di Giugno della #ReadChristie2021 ho comunque scelto Miss Marple ma non il suo giardino.

Ho riletto da poco Miss Marple nei Caraibi per il #goldenwpmengdl organizzato da @sfogliarsi, dove l'arzilla vecchietta fa la conoscenza di Jason Rafiel, un ricco e malandato uomo d'affari con il quale risolverà un delitto.

Mi è sembrato naturale quindi proseguire con Miss Marple: Nemesi, che possiamo considerare il "seguito" di Miss Marple nei Caraibi.

Miss Marple non ha più modo di incontrare il signor Rafiel dopo l'avventura nei Caraibi, anche se lui conserva fino alla fine un ricordo della donna quando le apparve di notte avvolta in un foulard rosa usando la parola Nemesi per descrivere se stessa.

Quindi quando, più di un anno dopo questi avvenimenti, le capita di leggere il nome Rafiel fra i necrologi non ricorda subito perché il nome le sia famigliare. A breve però l'avventura tropicale le torna alla mente ma rimane comunque sorpresa quando viene convocata a Londra nello studio legale degli esecutori testamentari di Jason Rafiel.

Pensa che potrebbe averle lasciato dei libri di floricoltura conoscendo la sua passione per il giardinaggio, oppure una spilla appartenuta ad una vecchia zia. Non può certo immaginare cosa la aspetta.

Il signor Rafiel infatti le ha lasciato un compito da portare a termine, deve fare delle indagini su un omicidio e se riuscirà a far luce sul delitto le verrà consegnata una somma ragguardevole.

Già, un delitto. Ma quale delitto? Le informazioni finiscono qui, il resto a tempo debito. Un po' poco per prendere una decisione, ma Miss Marple decide comunque di accettare.

Inizialmente comincia a svolgere le prime indagini alla cieca, organizzando anche un incontro "fortuito" con la ex-segretaria del signor Rafiel, anch'ella conosciuta durante il soggiorno caraibico.

Ma a metterla sulla strada giusta sarà lo stesso signor Rafiel con una lettera in cui le comunica di aver predisposto tutto per un nuovo viaggio, questa volta in patria. Si tratta di un Tour della "Famous Houses and Gardens of Great Britain" in cui si farà visita a giardini e ville d'Inghilterra degni di interesse.

Dunque Miss Marple prepara la valigia e si appresta a partire per una nuova avventura.

Il libro mi è piaciuto molto, apprezzo quando vengono fatti riferimenti a fatti o personaggi già incontrati in precedenti romanzi. Mi piace il senso di continuità che ne deriva e trovo che questo caratterizzi meglio i personaggi.

E voi invece? Gradite questi collegamenti o preferite i romanzi del tutto autoconclusivi?


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