domenica 29 gennaio 2023

Il caso dei cioccolatini avvelenati

Da tempo volevo leggere Il caso dei cioccolatini avvelenati di Anthony Berkeley, pubblicato per la prima volta nel 1929.

Anthony Berkeley fu uno degli esponenti della cosiddetta "Età dell'oro dei libri gialli". Il suo personaggio più famoso fu Roger Sheringham, protagonista di dieci romanzi, il più famoso dei quali è appunto questo che ho appena letto.



La storia prende l'avvio durante una riunione del Club del crimine, quando il presidente, Roger Sheringam, propone di indagare su un delitto reale, un omicidio.

All'assemblea è presente l'ispettore Moresby di Scotland Yard, che illustra il caso ai soci. 


Sir Eustace Pennefather ha ricevuto una scatola di cioccolatini presso il suo club, il Rainbow Club, inviata apparentemente dalla famosa ditta di dolciumi Mason & Sons come campione omaggio per saggiare la qualità di un nuovo prodotto. Sir Pennefather però detesta i cioccolatini e li regala al socio Graham Bendix lì presente, il quale gli ha appena raccontato di aver perso una scommessa con la moglie e il premio in palio era appunto una scatola di cioccolatini.

Mr Bendix porta i cioccolatini a casa e li offre alla moglie. Lui stesso ne assaggia un paio, mentre la moglie ne mangia otto. Bendix torna quindi al circolo e si sente male mentre la moglie, rimasta a casa, muore. Dopo qualche accertamento si scopre che i cioccolatini erano avvelenati.



Chi ha tentato di uccidere Sir Eustace Pennefather, il quale, non è certo un segreto, è famoso per condurre una vita alquanto dissoluta?

La polizia non riesce a venirne a capo, quindi Sheringam, ottenuto il permesso da Scotland Yard, propone ai soci del Club del crimine di indagare e di presentare, a turno, la propria teoria sul delitto.


Si incontreranno tutti ogni sera a partire dal lunedì successivo per esporre le proprie conclusioni. L'ordine di esposizione è estratto a sorte ed è il seguente:

  • Sir Charles Wildman
  • signora Mabel Fielder-Flemming
  • signor Morton Harrogate Bradley
  • signor Roger Sheringham
  • signora Alicia Dammers
  • signor Ambrose Chitterwick

Ai soci non resta che indagare. Qualcuno risolverà il caso? E chi dei sei sarà?


Il libro mi è piaciuto davvero molto, l'espediente di esporre ciascuno la propria soluzione del caso è ben pensata secondo me ed anche insolito, come è insolito il finale.

L'avete già letto? Vi è piaciuto? Fatemi sapere.

martedì 3 gennaio 2023

La prima lettura del 2023

Questo nuovo anno è iniziato bene sotto l'aspetto delle letture. Spero di continuare su questo registro e non bissare il 2022, che è stato un anno di assai scarse letture, come mi ricorda Goodreads sottolineando che non ho raggiutno l'obiettivo di 30 libri che mi ero prefissato, ben al di sotto dei 57 letti nel 2021 (superando l'obiettivo di 55).

Al di là dei numeri, che in realtà non significano niente, ho risentito della scarsa quantità di letture fatte. Era come se sentissi la mancanza di qualcosa e allo stesso tempo non riuscissi a porvi rimedio.

Quindi, dal momento che è risaputo che chi ben comincia è a metà dell'opera, voglio cavalcare l'onda dell'entusiasmo e parlarvi della mia prima lettura di questo 2023 appena iniziato.

Si tratta di un libro giallo del 1953, scritto da Constance Lindsay Taylor con lo pseudonimo di Guy Cullingford: Il morto che non riposa (titolo originale Post mortem).


Mi aveva incuriosito la trama in quarta di copertina ma mai mi sarei aspettata un investigatore dilettante così particolare.

Il romanzo infatti viene raccontato in prima persona dallo scrittore Gilbert Worth che però dopo poche pagine muore, con un colpo di pistola alla tempia, non prima di averci raccontato però di due attentati alla sua vita a cui è fortunatamente scampato.

In breve tempo il caso viene archiviato come suicidio, dato che l'arma è rinvenuta in mano al cadavere, ma qualcuno ha dei dubbi su questa eventualità, uno sopra tutti lo stesso Gilbert Worth, che immediatamente dopo lo sparo si ritrova in forma incorporea accanto al suo corpo senza vita.

Non appena resosi conto della situazione, Gilbert decide di indagare per scoprire chi, dopo i primi due attentati falliti, è riuscito a mandarlo al Creatore, anche se in realtà al momento non è la definizione più adatta, non essendo al cospetto di nessuna entità superiore ma ancora nella sua vecchia dimora vittoriana, anche se nessuno può vederlo.

Sfruttando questa nuova veste di spettro, Gilbert è in grado di ascoltare i discorsi di tutti in casa, dai figli alla moglie, dalla segretaria, nonchè sua amante, alla servitù. Questo gli permette di conoscere il vero pensiero di ognuno nei suoi confronti, e non sono opinioni positive. Chi di loro avrà premuto il grilletto?

Il critico e scrittore H. R. F. Keating inserisce questo romanzo nella sua lista dei 100 migliori gialli di tutti i tempi proprio per la splendida trovata di far raccontare la vicenda dalla vittima. Ci è già capitato di leggere un romanzo raccontato in prima persona da chi poi scopriamo essere l'assassino (e qui non farò spoiler ma sicuramente i più avranno colto il riferimento), ma l'assassinato che indaga post mortem è senza precedenti nella narrativa poliziesca. 

Vi consiglio di leggerlo, se ancora non l'avete fatto, perchè è sicuramente uno dei gialli che ho preferito.

Buona lettura e buon anno.