martedì 3 gennaio 2023

La prima lettura del 2023

Questo nuovo anno è iniziato bene sotto l'aspetto delle letture. Spero di continuare su questo registro e non bissare il 2022, che è stato un anno di assai scarse letture, come mi ricorda Goodreads sottolineando che non ho raggiutno l'obiettivo di 30 libri che mi ero prefissato, ben al di sotto dei 57 letti nel 2021 (superando l'obiettivo di 55).

Al di là dei numeri, che in realtà non significano niente, ho risentito della scarsa quantità di letture fatte. Era come se sentissi la mancanza di qualcosa e allo stesso tempo non riuscissi a porvi rimedio.

Quindi, dal momento che è risaputo che chi ben comincia è a metà dell'opera, voglio cavalcare l'onda dell'entusiasmo e parlarvi della mia prima lettura di questo 2023 appena iniziato.

Si tratta di un libro giallo del 1953, scritto da Constance Lindsay Taylor con lo pseudonimo di Guy Cullingford: Il morto che non riposa (titolo originale Post mortem).


Mi aveva incuriosito la trama in quarta di copertina ma mai mi sarei aspettata un investigatore dilettante così particolare.

Il romanzo infatti viene raccontato in prima persona dallo scrittore Gilbert Worth che però dopo poche pagine muore, con un colpo di pistola alla tempia, non prima di averci raccontato però di due attentati alla sua vita a cui è fortunatamente scampato.

In breve tempo il caso viene archiviato come suicidio, dato che l'arma è rinvenuta in mano al cadavere, ma qualcuno ha dei dubbi su questa eventualità, uno sopra tutti lo stesso Gilbert Worth, che immediatamente dopo lo sparo si ritrova in forma incorporea accanto al suo corpo senza vita.

Non appena resosi conto della situazione, Gilbert decide di indagare per scoprire chi, dopo i primi due attentati falliti, è riuscito a mandarlo al Creatore, anche se in realtà al momento non è la definizione più adatta, non essendo al cospetto di nessuna entità superiore ma ancora nella sua vecchia dimora vittoriana, anche se nessuno può vederlo.

Sfruttando questa nuova veste di spettro, Gilbert è in grado di ascoltare i discorsi di tutti in casa, dai figli alla moglie, dalla segretaria, nonchè sua amante, alla servitù. Questo gli permette di conoscere il vero pensiero di ognuno nei suoi confronti, e non sono opinioni positive. Chi di loro avrà premuto il grilletto?

Il critico e scrittore H. R. F. Keating inserisce questo romanzo nella sua lista dei 100 migliori gialli di tutti i tempi proprio per la splendida trovata di far raccontare la vicenda dalla vittima. Ci è già capitato di leggere un romanzo raccontato in prima persona da chi poi scopriamo essere l'assassino (e qui non farò spoiler ma sicuramente i più avranno colto il riferimento), ma l'assassinato che indaga post mortem è senza precedenti nella narrativa poliziesca. 

Vi consiglio di leggerlo, se ancora non l'avete fatto, perchè è sicuramente uno dei gialli che ho preferito.

Buona lettura e buon anno.

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