domenica 11 luglio 2021

L'assassinio di mia zia

Circa un mese fa ho fatto un giro al mercatino dell'usato della mia città; da qualche tempo a questa parte si trovano anche libri. Questa volta un banco aveva addirittura un intero scatolone pieno di libri gialli, mezzo nascosto da altre cose.

Mi sono smessa a spulciare e sono tornata a casa con un discreto bottino di romanzi degli anni '30. Fra questi L'assassinio di mia zia di Richard Hull del 1934. Per descriverlo in una parola: SORPRENDENTE!



Richard Hull è una dei più fantasiosi scrittori gialli degli anni '30 e grande maestro dell'inverted detective story, ovvero quei romanzi in cui all'inizio viene descritto il crimine, incluso il colpevole e lo sviluppo della storia consiste nel tentativo del detective di risolvere il mistero. Un esempio che sicuramente abbiamo tutti presente è la serie tv del Tenente Colombo.

L'assassinio di mia zia è il primo romanzo di Richard Hull e rimane il suo capolavoro. Raccontato in prima persona da Edward, un giovane sfaccendato amante delle comodità che vive con la zia, che lui definisce tirannica, si svolge in uno sperduto paesino del Galles.

Edward vorrebbe vivere altrove ma purtroppo dipende economicamente dalla zia che gli passa un mensile per le sue esigenze, ma che non sarebbe sufficiente per affrancarsi dal controllo della zia e trasferirsi.

Mildred, la zia, non manca certo di far notare al nipote le sue mancanze e la sua natura fiacca e svogliata con acute frecciatine che a volte sfociano in veri e propri litigi.

Le loro schermaglie mi hanno riportato alla mente Zia Mame di Patrick Dennis, anche se questa volta l'affetto fra zia e nipote è un lontano ricordo, se mai c'è stato. Infatti Edward, dopo l'ennesimo tiro mancino giocatogli dalla zia, decide che la misura è colma: la zia deve morire.

Seguiamo quindi il giovane nell'impresa di eliminare sua zia. Dapprima prova con un incidente automobilistico, ma chi ne fa le spese è il suo povero pechinese So-So, mentre la zia ne esce quasi illesa.

Tenta poi di incendiare la casa, premurandosi di essere a miglia di distanza allo scoppio dell'incendio. Ma anche questa volta il piano di Edward non sortisce il risultato sperato e al ritorno a casa trova la zia più in salute di come l'aveva lasciata.

La situazione comincia a diventare antipatica, possibile che vada sempre tutto storto? Quindi Edward comincia a pensare al veleno: sarà la volta buona? Riuscirà a liberarsi della zia? Attenzione, perché il colpo di scena è dietro l'angolo.

Avete mai letto nulla di Richard Hull? Cosa ne pensate?


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