Per la tappa di Marzo della #readchristie2021 ho letto anche Dieci piccoli indiani.
Ovviamente l'avevo già letto, e anche studiato in lingua originale alle superiori perché ci avevano portato a vedere lo spettacolo teatrale, ma nonostante questo non avevo grandi ricordi.
Dieci piccoli indiani è il libro giallo più venduto in assoluto con 110 milioni di copie vendute e si è posizionato all'undicesimo posto nella classifica dei best seller con più incassi della storia, al terzo posto se si considerano solo i romanzi.
Il titolo subì nel corso degli anni delle variazioni; fu pubblicato nel 1939 con il titolo Ten little nigger, riprendendo il primo verso della filastrocca a cui si fa riferimento nel testo: si tratta in realtà di una canzone statunitense, scritta nel 1868 da Septimus Winner, anch'essa intitolata Ten little nigger e modificata successivamente in Ten Little Indians per non urtare la sensibilità della popolazione nera, dato che il termine "nigger" è usato in senso dispregiativo in America.
Nel 1940, in occasione della pubblicazione del romanzo in America, il titolo diventò And Then There Were None, dall'ultimo verso della filastrocca.
In Italia fu pubblicato da Mondadori nel 1946 e anche qui fu scelta la versione americana del titolo, che diventò ...e poi non rimase nessuno e così rimase fino al 1977, quando cambiò definitivamente in Dieci piccoli indiani, come la canzone di Septimus Winner.
La storia si svolge su Nigger Island, una piccola isola a forma di una testa di negro, che si rifà a Burgh Island, un'isola tidale sulla costa del South Devon, in Inghilterra, vicino al piccolo villaggio balneare di Bigbury-on-Sea.
Agatha Christie ha ovviamente modificato le caratteristiche dell'isola per adattarle alle esigenze del romanzo. Quindi ha notevolmente aumentato la distanza dell'isola dalla terraferma, che nella realtà è collegata al villaggio da una banda sabbiosa percorribile nei periodi di bassa marea; ha inoltre invertito la topografia dell'isola, rivolgendo la parte a scogliera verso il villaggio e posizionando l'unica abitazione sul versante opposto.
Sull'isola arrivano, nella giornata dell'8 agosto, 8 persone, attirate (è proprio il caso di dirlo) da una lettera di invito che adduce pretesti per ognuno diversi, ad opera di un certo U.N.Owen, il fantomatico proprietario dell'isola che nessuno ha mai visto o ricorda di conoscere.
Inoltre sono presenti 2 domestici, marito e moglie, che vanno a completare il numero di piccoli negretti richiesto dalla filastrocca.
Il proprietario dell'isola a causa di un imprevisto non potrà essere presente prima del giorno seguente e incarica i domestici di provvedere alle esigenze dei suoi ospiti. Tutti vengono sistemati nelle stanze assegnate, dove si nota subito la presenza di una copia della filastrocca appesa alla parete. Curiosa è anche la presenza, nella sala da pranzo, di 10 statuette di ceramica raffiguranti 10 piccoli negretti.
La sera stessa, dopo la cena, una voce registrata accusa ognuno dei presenti di un crimine rimasto impunito: è in quel momento che cominciano ad affacciarsi i primi dubbi sull'identità dell'ospite.
Sembra che la voce accusatoria faccia rimordere la coscienza ai presenti, tanto che due di loro, apparentemente, si tolgono la vita.
Solo la mattina successiva, in concomitanza con la terza morte e la scoperta che le statuette di ceramica diminuiscono proporzionalmente al numero dei morti, la situazione comincia a delinearsi nella sua terribile semplicità.
Un caposaldo della letteratura gialla da leggere assolutamente, anche se, come per L'assassinio di Roger Ackroyd, sono state sollevate delle "osservazioni" di cui vi parlerò presto.
E voi cosa state leggendo/avete letto per la tappa di Marzo della #readchristie2021?
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